Published On: 15/09/2015Categorie: Blog, I reportage - Tango nel mondo
Milonga pomeridiana, a metà settimana.
Ma tutti tirati a lucido. Con dignità.

di Andy Mocellin Cassina.

Reportage da Buenos Aires.

Inviati speciali a Buenos Aires

Bisogna star qui per capire quanto sia radicato il tango nella gente di Buenos Aires e di quanto noi, benché cerchiamo di farlo al meglio, ne siamo ancora lontani.

Sono quelle cose che è difficile descrivere ma bisognerebbe viverle e dopo alcuni anni che vengo in questa città ancora mi affascina riviverle o scoprirle.

Oggi vicino a casa c’è un “matiné” , una milonga che comincia il pomeriggio. Decidiamo di andare, per berci un “jarrito con medialunas” e goderci qualche tanda .

Come la maggior parte di milonghe porteñe anche questa è in una sala antica con pavimento in legno, suddivisione dei posti con uomini soli su un lato, donne sole su quello di fronte e coppie sugli altri due lati. Noi ci sediamo nella zona riservata alle coppie e cominciamo a guardare la pista.

LE SIGNORE CON IL VESTITO, QUELLO BELLO.

Mi rendo conto che io con i miei 58 sono un ragazzino, il locale è pieno di vecchi “tangueros” abbigliati  camicia e pullover o in giacca e cravatta ma tutti vestiti in modo sobrio e dignitoso; le signore con il vestito, quello bello, con quei piccoli vezzi che spesso fanno tenerezza ed eleganza: il classico collier con orecchini e un pizzico di trucco civettuolo.

Ma il piacere è nel guardarli a ballare: un ballo tranquillo, un abbraccio comodo, passi semplici senza difficoltà, rispetto della ronda. Non si vedono ballerini con il braccio in alto da “milonguero for export” o schiene dritte con il petto in fuori o spanciati (che fa fico ma è sbagliatissimo). Ci sono però quintalate di tango, insomma vecchi, come già detto con tanta dignità. Mi piace dire “vecchio” e non “anziano”; mi da più il senso di chi ha una storia e la tramanda: parecchi di loro danno questa impressione.

CON IL TANGO NEL DNA

Incredibile: una milonga di pomeriggio a metà settimana, piena di gente come fosse un sabato sera e vestiti “a lucido” ; il tango qui è davvero nel dna.

Che bella occasione di aggregazione con stile! Se da noi si facesse la stessa cosa, quante persone in pensione avrebbero l’occasione di svagarsi e ritrovarsi con vecchi amici e amiche , “compartir” ancora momenti importanti, gradevoli e in comunione.

Rifletto poi sulle milonghe in Italia dove spesso vedo persone di una certa età e non solo, trasandati , che vogliono fare i giovincelli, coppie che fanno passi non consone alla loro capacità tecnica e fisica, esagerati e esagitati dove il tango è solo un mezzo per potersi mostrare … A questo punto non si è più vecchi ma anziani.

QUI IL TANGO LO BEVI A COLAZIONE

Leggo spesso persone che irridono chi va a Buenos Aires per studiare tango dicendo con malizia :”Vanno a fare il pellegrinaggio alla Mecca”; penso che se si vuole lavorare nel tango e approfondirlo, non si può se non si toccano con mano certe situazioni. Sicuramente c’è anche qui il brutto ed il bello, ma se vuoi , il tango qui te lo “bevi” a colazione, a pranzo ed a cena, in ogni “baldosa floja ” che calpesti e si riesce a rimettere in discussione tutto ciò che da noi spesso erroneamente si racconta. Lo dico: anche io, tra qualche anno, spero di diventare vecchio, e non anziano. 🙂


 

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4 Comments

  1. Laura Negrini 18/09/2015 at 10:47

    Pienamente daccordo!!

  2. Patrizia 18/09/2015 at 23:00

    Mi rifletto in questo articolo. Sono stata a BA nel 2006 ed ho avuto le stesse sensazioni.
    Quelle che mi sono rimaste impresse sono: una coppia di signori anziani, nella Patisseria Ideal che lentissimi si tenevano in equilibrio uno con l’altro, come credo dovrebbe essere nella vita ed una signora che per strada, ballava tango con la sua borsetta come se, stesse ballando con il compagno piu’ appassionato della sua vita. Niente a che vedere con le esibizioni che vedo spesso nelle nostre milonghe.
    Spero che tanti maestri vadano a BA e cerchino di cogliere lo spirito del Tango quello con la T maiuscola appunto.
    Grazie per avermi riportato in quell’atmosfera per un attimo.
    Un saluto

  3. Marcela 20/09/2015 at 14:43

    Hola sono Argentina però non ballo il tango, mi piacerebbe tanto , quando sento il tango mamma mia penso in mia Argentina!!!

  4. info@milanotango.com 20/09/2015 at 19:21

    Grazie per la delicata testimonianza, Patrizia.

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